Fabrica di Roma - Guida Turistica

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.: FABRICA DI ROMA
 Fabrica di Roma custodisce un piccolo ma interessante centro storico, ricco di importanti monumenti eretti dalle famiglie che nei secoli l'hanno dominata. Tutta la zona fu abitata già nel Neolitico ma il periodo più fiorente venne raggiunto con Falisci dei quali rimangono moltissime testimonianze. Poi arrivarono gli Etruschi che, inevitabilmente furono ora rivali ora alleati contro i Romani. La furia dei Romani sottomise gli Etruschi e li costrinse ad abbandonare gli insediamenti meno accessibili per costruire una nuova Città Falerii Novi. Nel medioevo i Di Vico segnarono un periodo di forte dominio su tutto il territorio costruendo rocche e castelli ovunque e già nel XIII sec. si impadronirono del piccolo paese, fino allora appartenuto alla Chiesa, e vi costruirono una rocca. Nel 1383, su ordine del pontefice Urbano VI, i Di Vico vennero cacciati ed il paese di Fabrica di Roma venne nuovamente incamerato dalla Chiesa.
 Con la nomina a papa Sisto IV, Francesco Della Rovere prese il controllo dello Stato Pontificio e come tutte le precedenti, e successive famiglie, pensò bene di distribuire i feudi, ad esso appartenenti, agli emeriti parenti cosicché Fabrica di Roma passò a Lucrezia della Rovere.
 venne nominato papa Paolo III creò uno Stato indipendente da quello della Chiesa sotto il ducato di Castro, riunendo i feudi dei Farnese tra cui Fabrica di Roma.
 Il ducato passò sotto il controllo del figlio Pier Luigi, da lui nominato Duca, e, Fabrica, come gli altri feudi, visse un lungo periodo di splendore che durò fino 1649 quando, con la distruzione di Castro, tutte le proprietà dei Farnese vennero ancora una volta assoggettata alla S.Sede sotto il controllo della Camera Apostolica. Ancora oggi si vedono le possenti mura perimetrali lunghe oltre due chilometri che proteggevano l'abitato di Fabrica di Roma con 50 torri. Grazie alla via Amerina, che si distaccava dalla via Cassia tagliando l'Agro Falisco fino a raggiungere Amelia, Falerii si estese notevolmente e divenne ricca ed importante, tanto che fu sede vescovile già nel V sec.
 Con il crollo dell'Impero Romano d'occidente la Tuscia venne sottomessa dalla ferocia dei Barbari e gli abitanti di Falerii Novi si videro costretti a rifugiarsi sui precedenti insediamenti, difesi dai dirupi naturali. Inizia qui l'agonia della città che pian piano venne abbandonata.
 Nel 1143, comunque, venne riabitata dai Padri Benedettini e fu costruita la meravigliosa chiesa di S. Maria in Falerii sulle rovine della precedente ed il convento di cui rimane una buona parte ancora eretto benché modificato continuamente.